
COMMENTI ELEISON DCCLXXXI (2 Luglio 2022) : FRANCESCO COMBATTENTE
Di seguito il riassunto di un recente articolo di un giornalista francese, Jean-Marie Guénois del quotidiano francese e parigino Le Figaro. Viene dipinto un quadro convincente, ahimè, di come Papa Francesco non stia affatto cambiando rotta.
Roma è in subbuglio. Nella Santa Sede regna un clima di alta tensione, in contrasto con l’immagine della buona volontà trasmessa al mondo. La Curia Romana, un tempo temuta, viene regolarmente scavalcata dal Papa. Nel 2013 Francesco ha avviato una vasta riforma della Curia che si concluderà alla Pentecoste di quest’anno, quando entrerà in vigore la nuova Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium.
Il cambiamento più importante è l’abolizione delle gerarchie all’interno dei ministeri Vaticani che, all’interno della Curia Romana, staranno tutti sullo stesso piano. Tutti sono considerati uguali. La Congregazione per la Dottrina della Fede, che è stato il più alto ministero per dignità e importanza, è declassato e superato dal dicastero dell’Evangelizzazione, seppur non ancora dal un nuovo dicastero dedito alla carità e all’azione umanitaria. Questo è il nuovo spirito del Papa: prima di parlare di dottrina, la Chiesa deve essere “pastorale”, come un pastore che si prende cura del suo gregge, e non come un maestro di virtù che corregge i suoi studenti.
Un altro punto chiave, imposto dal Papa, è il fatto che un laico, maschio o femmina, può ora dirigere un ministero Vaticano. Questo ufficio era precedentemente riservato a vescovi e cardinali per ragioni teologiche fondamentali legate alla costituzione stessa della Chiesa Cattolica. La nuova Costituzione Apostolica promuove anche il decentramento. Il Vaticano resta il Vaticano, ma è al servizio delle Conferenze Episcopali, le strutture nazionali della Chiesa nel mondo, e non è più superiore ad esse. Salvo questioni di “dottrina, disciplina o comunione della Chiesa”, le Conferenze Episcopali potranno decidere su questioni locali senza fare riferimento a Roma.
Francesco riassume la sua riforma come “lo spirito sinodale”. Questo è uno spirito “democratico” e “collettivo” ispirato al governo delle Chiese Ortodosse e Protestanti. Francesco vuole infondere questo spirito a tutti i livelli della Chiesa Cattolica. A tal fine è stato avviato uno speciale Sinodo sulla “sinodalità” che si svolgerà in tutte le diocesi nel 2022. Francesco ha nominato l’Arcivescovo di Lussemburgo, Jean-Claude Hollerich, alla carica chiave di Relatore Generale del prossimo sinodo romano sulla “sinodalità”. Hollerich, un Gesuita, si è più volte espresso a favore di un cambiamento sul discorso della Chiesa relativamente all’omosessualità, affermando che “le posizioni della Chiesa sulla peccaminosità delle relazioni omosessuali sono sbagliate”.
Il Papa, in un incontro a Bratislava, ha confidato ai Gesuiti slovacchi di “soffrire” nel vedere “l’ideologia del tornare indietro” nella Chiesa. È stata la lotta contro questa ideologia che ha anche motivato la sua decisione di porre un freno normativo alla diffusione del rito tridentino nelle parrocchie. “Continuerò così”, ha detto ai Gesuiti, parlando contro i giovani sacerdoti che, appena ordinati, chiedono al vescovo il permesso di celebrare in latino. Bisogno farli “scendere sulla terra”.
Cominciano a circolare a Roma le liste dei papabili. Sono solo speculazioni. Non hanno mai contribuito all’elezione di un Papa. Tuttavia, una cosa è certa. Con il prossimo lotto di Cardinali che Francesco nominerà, questo Papa avrà scelto i due terzi dei cardinali nel prossimo Conclave. Questa è la maggioranza necessaria per eleggere un successore. Francesco controlla tutto, fino all’ultimo dettaglio.
Kyrie eleison
Piaccia o no, la Chiesa regna ancora attraverso Roma.
La mancanza di fede lì non può altro che farci soffrire.